Nelle righe sottostanti ripercorriamo brevemente i fatti che caratterizzarono la vita di Giovanna D'arco, le cui gesta influirono fortemente sugli equilibri socio-politici dell'Europa del XV secolo.
La storia narrata nel manga Mercenari Pierre prende spunto proprio da questi avvenimenti, ed è infatti in occasione dell'uscita del secondo volume che vi proponiamo questo breve approfondimento.
Erano tempi bui per l’Europa tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV, tempi di guerre, violenze, aspre contese politiche e lotte personali. L’Impero come istituzione era in crisi già da diversi decenni, avendo perso potere e autorità. Al suo posto, emergevano i primi Stati nazionali, tra i quali spiccavano Francia e Inghilterra, protagoniste di una guerra estenuante protrattasi dal 1337 al 1453, chiamata dagli storici – in modo un po’ impreciso, ma efficace – guerra dei Cento anni. Tale conflitto nasceva dalle volontà espansionistiche delle due nazioni nascenti e dai loro contrapposti interessi. Il re d’Inghilterra, pur essendo proprietario di feudi in terra di Francia, rifiutava di prestare omaggio al re di Francia; quest’ultimo, d’altro canto, vedeva con molta ostilità la presenza straniera sul suolo francese e non perdeva occasione per indebolire il potere inglese sostenendo il Regno di Scozia, da sempre avverso a quello d’Inghilterra.
In questo scenario di contrasti complicati, ma che, tutto sommato, all’epoca erano all’ordine del giorno, comparve all’improvviso una figura assolutamente d’eccezione: quella di Giovanna d’Arco (1412-1431), giovane
di umili origini protagonista della riscossa francese durante la guerra.
Appartenente a una famiglia di contadini, pressoché analfabeta, a 13 anni Giovanna iniziò a sentire quelle
che lei sosteneva fossero voci celestiali appartenenti all’Arcangelo Michele,
a Santa Caterina e a Santa Margherita. Furono le voci a comunicarle la
missione della quale era stata investita da Dio: correre in aiuto di Carlo,
il Delfino di Francia, e portare il proprio Paese alla vittoria in un momento in cui la situazione per la Francia era estremamente critica. L’Inghilterra, infatti, aveva occupato vastissime zone del territorio nemico e la definitiva resa francese sembrava ormai questione di pochissimo tempo.
Nel 1429, a soli 17 anni, Giovanna, su esortazione delle voci, lasciò improvvisamente i propri genitori per incontrare il Delfino Carlo e mettersi al suo servizio. Questi le diede infine l’incarico di accompagnare una spedizione militare in soccorso della città di Orléans, punto strategico cruciale, occupata dagli Inglesi. Il Delfino aveva fatto esaminare Giovanna in materia di fede da un gruppo di teologi dell’università di Poitiers, prima di convincersi ad accordarle fiducia; probabilmente, tuttavia, più delle argomentazioni teologiche valse l’urgenza del momento e il desiderio di tentare il tutto per tutto. Giovanna era una contadina inesperta dell’arte della guerra e delle strategie di corte; eppure era dotata di un carisma eccezionale, che infiammava l’esercito e la popolazione. Innumerevoli furono coloro che si arruolarono spontaneamente per seguire la Pulzella (così le voci avevano chiamato Giovanna), la spedizione della quale, in quello stesso 1429, ottenne l’incredibile risultato di liberare Orléans.
I mesi successivi videro altre sbalorditive imprese di Giovanna, la quale,
con un’energia e una determinazione che parevano avere davvero del
soprannaturale, compì la propria missione creando i presupposti perché
Carlo potesse essere consacrato re di Francia a Reims. Divenuta molto
celebre per il suo coraggio, integrità morale e spiritualità, Giovanna era ormai un simbolo nazionale e, per questo, invisa agli Inglesi. Quando, nel 1430, Giovanna fu catturata da Giovanni di Lussemburgo, gli Inglesi la comprarono per una somma notevole e, infine, la consegnarono all’università di Parigi, che, accusatola di eresia e stregoneria, la condannò al rogo l’anno seguente.
Come la sua vita, anche la morte di Giovanna fu assolutamente fuori dal comune. Dopo una durissima prigionia, la giovane fu sottoposta a un processo dai molti punti oscuri, documentati dalle cronache del tempo, con capi d’accusa poco chiari e non sempre correttamente formulati e procedure inquisitoriali anomale. Contrariamente a quella che era la prassi usuale, inoltre, Giovanna fu uccisa dalle fiamme del rogo, anziché essere soffocata prima che fosse appiccato il fuoco.
La sua tragica fine, tuttavia, non fece altro che consacrarne la figura; non soltanto, grazie al suo esempio, la Francia uscì vincitrice dalla guerra dei Cento anni, ma la stessa Pulzella d’Orléans venne riabilitata da papa Callisto III, che, nel 1456, dichiarò nullo il processo del 1431.
Quando, nel 1920, Benedetto XV la proclamò santa e il governo francese
dichiarò festa nazionale il giorno della battaglia d’Orléans, Giovanna
d’Arco era già passata da secoli dalla dimensione limitata e contingente
della sua esistenza storica a quella senza tempo della memoria,
celebrata dalla letteratura, dal cinema, dalla musica.
Ken'ichi Sato e Ken Noguchi prendono spunto da questi eventi per dare vita a questo nuovo, bellissimo, manga, davvero molto curato ed elegantemente disegnato. Un titolo davvero imperdibile, specialmente per gli appassionati del genere fantasy, di quello storico e del poema epico-cavalleresco.
Monica Manzoni.
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