L'EVOLUZIONE DELLA PALLAVOLO E DELLE SUE REGOLE
Una delle caratteristiche della pallavolo è la continua evoluzione delle sue regole, ed è proprio questo il motivo che ne ha frenato molto la diffusione alla sua nascita, alla fine dell’‘800. L’idea del gioco della pallavolo viene da un professore di educazione fisica del Massachusetts, William Morgan, che alla fine del diciannovesimo secolo prese spunto da diversi sport per ideare un metodo di allenamento per i giocatori di altre discipline. Le regole inizialmente prevedevano un numero di tocchi infiniti, la rete a un’altezza di 1,98 metri (ora invece è di 2,43 m per le gare maschili di serie e di 2,24 per quelle femminili) e un numero di giocatori che variava da stato a stato, per esempio in America era stato fissato a cinque, mentre nelle competizioni asiatiche i giocatori in campo potevano essere otto o nove (come in Giappone), ma potevano anche raggiungere i quindici. È solo agli inizi del Novecento che la pallavolo si diffonde in tutto il mondo, partendo dall’Asia, in particolare dalle Filippine, Cina, Corea e Giappone, per poi arrivare in Europa durante la Prima Guerra Mondiale e in tutto il Sud America.
Le prime regole di base della pallavolo vengono stabilite nell’arco di tempo che va dal 1920 al 1950; come prima cosa viene fissato il numero di tocchi della palla consentiti a tre, poi viene introdotto il muro (1938) e in seguito il bagher (1950). È dopo la Seconda Guerra Mondiale che si sente la necessità di istituire una federazione internazionale per redigere le regole universali della pallavolo. Aderiscono quindici paesi, principalmente tutti europei. È nel 1949 che vengono organizzati i primi Campionati Mondiali, svoltisi a Praga e vinti dall’Unione Sovietica. La pallavolo arriva ufficialmente a Tokyo nel 1964, dove anche lì si inizia a giocare secondo le regole internazionali; questo è l’anno in cui vengono fatte ulteriori modifiche al regolamento, per citarne una, viene introdotta la regola secondo la quale al muro vengono concessi due tocchi consecutivi, prima considerati invece come fallo.
È solo in seguito a un corso internazionale organizzato dalla FIVB (Fédération Internationale de Volleyball), tenutosi in Giappone nel 1971, a cui partecipano 49 tecnici provenienti da 13 paesi, che il regolamento prende un’uniformità definitiva a livello internazionale.È questo infatti il regolamento che seguono le ragazze di Attack No. 1: le giocatrici in campo sono 6 e i set di ogni incontro 3. I punti da conquistare per vincere un set sono 15 e la squadra che si aggiudica due set su tre vince l’intero match. In questo regolamento è in vigore la regola del cambio-palla, secondo la quale una squadra si aggiudica un punto solo se è in battuta. Quindi se una squadra fa punto, ma non è in battuta, si aggiudica solo il diritto al servizio (cambio-palla) e non il punto. Inoltre se in battuta la palla tocca la rete, indipendentemente dal fatto che cada nel campo avversario o meno, è considerato errore, quindi il servizio passa agli avversari. Durante tutti gli anni ’80 e ’90 vengono introdotte regole che modificano il regolamento ufficiale, per esempio nel 1984 viene stabilito che non si può fare muro direttamente sul servizio della squadra avversaria, o che un attaccante di seconda linea, se oltrepassa la linea dei tre metri, commette fallo, o ancora, si inizia a giocare con una sistema 5-1 (cioè con un solo palleggiatore).
È in questo anno che viene anche eletto dal Congresso Mondiale il nuovo presidente della FIVB, Ruben Acosta, che anni dopo decreterà un cambio ulteriore e sostanziale al regolamento, introducendo il Rally Point System. In questi anni il numero dei set viene cambiato da tre a cinque, viene introdotto il tie-break (1988), che prevede che una squadra si aggiudichi un punto ogni volta che la palla cade nel campo avversario o la squadra avversaria commette un errore; vengono introdotte le regole della trattenuta e accompagnata (1990), viene abolito il limite del punteggio del quinto set, che prima non superava i 17 punti, mentre ora una squadra, per vincere, deve per forza avere uno scarto di due punti sugli avversari (esempio, 15-17, 19-21, 20-22…). Nel 1994 viene anche introdotta la regola che prevede che si possa utilizzare qualsiasi parte del corpo per colpire La palla, anche i piedi.
Come anticipato prima, è nel 1998, e quindi dalla stagione 1999/2000, che viene introdotto da Ruben Acosta il Rally Point System, I set sono quindi 5 e per aggiudicarsi la vittoria, la squadra deve vincere 3 set su 5; i primi 4 set hanno un punteggio di 25 punti, in questo modo sono stati allungati i tempi per il recupero, mentre nell’ultimo set si arriva a 15 (al raggiungimento dell’ottavo punto, c’è un cambio di campo delle squadre). Per vincere, una squadra deve raggiungere in ogni set un vantaggio di almeno due punti sugli avversari, quindi se il punteggio è 24-24, una squadra deve arrivare a 24-26 per ottenere la vittoria, andando avanti a oltranza finché non vengono conquistati i due punti di scarto. Un’altra modifica apportata al regolamento in vigore negli anni di Attack riguarda la palla che in battuta tocca la rete. Se prima era un errore, adesso invece il servizio è considerato valido e quindi il gioco prosegue. Un altro cambiamento è l’inserimento della figura del libero (anche se la sua presenza si nota anche qualche anno prima del Rally Point System) che è autorizzato a sostituire qualsiasi giocatore difensore. La sua prestazione però è limitata e non gli è permesso di completare un attacco da nessuna posizione, non può servire, murare o tentare di murare.
Le motivazioni principali di questo cambiamento di regolamento sono state pensate soprattutto per limitare la durata del gioco di certi incontri, che potevano anche protrarsi per molte ore. Infatti con la vecchia regola del cambio-palla poteva succedere che per ore, nessuna delle due squadre conquistasse nemmeno un punto! Eliminando invece questa regola, e aggiudicando un punto alla squadra ogni volta che la palla cade nel campo avversario o la squadra avversaria commette un errore, ogni set ha un limite di tempo abbastanza definito, anche se può capitare che due squadre prolunghino l’incontro perché nessuna delle due riesce a raggiungere uno scarto di due punti sull’altra.
ATTACK NO.1 VS. MIMì E LA NAZIONALE DI PALLAVOLO
La serie animata di Attack n°1 è andata in onda per la prima volta in Italia nel 1981, sulle TV locali. All'epoca, vennero trasmessi solo i primi 26 episodi (fino alla convocazione in nazionale) con il titolo Quella magnifica dozzina.
In seguito, a partire dal 1982, la serie viene trasmessa da Fininvest, nella sua versione più nota, con il titolo Mimì e la nazionale di pallavolo e la famosa sigla La fantastica Mimì, cantata da Georgia Lepore. La serie viene però mandata in onda a partire dal ventisettesimo episodio e la protagonista assume il nome di Mimì. Una curiosità: nella successiva serie Mila & Shiro, due cuori nella pallavolo (in originale Attacker You!) viene inventata un'inesistente parentela tra le protagoniste, definite cugine.
Nel 1995, Mediaset ridoppia tutti gli episodi, effettuando anche un'ulteriore italianizzazione e l'adeguamento ai cambiamenti geografici europei dei primi anni '90, oltre a diverse censure nelle scene più "violente".
Questo adattamento viene mantenuto poi da Rai Gulp per mandare in onda il cartone animato nel 2010.
NOMI DEI PERSONAGGI: VERSIONE GIAPPONESE vs VERSIONE ITALIANA
Kozue Ayuhara: Ayuhara Kòzue (1° doppiaggio), Mimì Ayuhara (2° e 3° doppiaggio)
Midori Hayakawa: Midòn (1° doppiaggio), Midori(2° e 3° doppiaggio)
Nakazawa: Naka (1° e 2° doppiaggio), Nicoletta (3° doppiaggio)
Keiko Kashiwagi: Kashiwagi (1° e 2° doppiaggio), Olga (3° doppiaggio)
Ikezaki: Ikezaki (1° doppiaggio), Irma (3° doppiaggio)
Yumi Katsuragi: Nagaya (1° doppiaggio), Soragi (2° doppiaggio), Francesca (3° doppiaggio)
Keiko Kudo: Kido Kudo (1° doppiaggio), Sabina (3° doppiaggio)
Yukie Ozawa: Yuko Ozawa (1° doppiaggio), Ozawa (2° doppiaggio), Orietta (3° doppiaggio)
Yoshiko Katori: Yoshita Katon (1° doppiaggio), Kei (2° doppiaggio), Carla (3° doppiaggio)
Yuri Izumi: Izumi (1° doppiaggio), Isabella (3° doppiaggio)
Tsutomu Ichinose: Sutomo
Shunsuke Hongo: Sig. Hongo (1° e 2° doppiaggio), Sig. Ongo (3° doppiaggio)
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