Ecco a Voi una nuova intervista effettuata con l'aiuto degli amici del Metalrobot forum.. L'intervista è stata fatta alla neonata casa editrice Ronin Manga.
Gentile Vincenzo,
Abbiamo risposto alle domande dell’intervista che avevi inoltrato a Ronin Manga.
Spero che siano esaustive.
Un saluto, e a presto.
Andrea Baricordi
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- METALROBOT: Salve Staff della Ronin Manga,
prima di iniziare con le domande vorrei ringraziarVi per la disponibilità e per il tempo concesso per questa intervista.
Ronin Manga: Grazie a voi, è un piacere. Specie considerando il fatto che siamo colleghi, dato che abbiamo iniziato esattamente come voi, negli anni Ottanta (cioè nel Medioevo), quando il web era ancora fantascienza e l’informazione fumettistica si faceva su carta. Oggi ci sono i siti d’informazione come Metalrobot, che hanno raccolto il testimone di fanzine come la nostra “Mangazine”, e sapere che la nuova generazione segue la tradizione è davvero confortante. Per cui, sotto a chi tocca!
1- METALROBOT: Per una neonata casa editrice come Ronin Manga, quali sono le difficoltà nel collocarsi nel mercato fumettistico italiano?
Ronin Manga: In realtà Ronin Manga è un’etichetta editoriale di Kappa Edizioni, ovvero una casa editrice che esiste dal 1995 e che da sempre si occupa di immaginario e cultura giapponese.
Inoltre, il nostro gruppetto è quello che ha dato il via all’arrivo dei manga in Italia, prima con le fanzine, poi attraverso Granata Press, Star Comics, GP Publishing e altri più o meno noti editori.
Gli obiettivi dell’etichetta Ronin Manga sono quelli di diffondere maggiormente il fumetto giapponese nelle librerie ‘di varia’ (ovvero quelle che non sono specializzate in fumetto), e soprattutto di portare un po’ di titoli, autori e generi curiosi e insoliti, che in altri casi difficilmente avrebbero raggiunto il suolo italiano.
In generale puntiamo a un pubblico leggermente diverso da quello già esistente, cercando ovviamente di catturare anche l’attenzione dei lettori veterani.
Per cui, non abbiamo avuto alcuna difficoltà a situarci nel mercato fumettistico italiano: eravamo già lì da un bel po’.
2- METALROBOT: Si parla di un mercato fumettistico nostrano saturo di serie e di case editrici. Quale è il Vostro parere a tali affermazioni? Vere o false affermazioni?
Ronin Manga: Sia vere che false, a seconda del soggetto.
Parlare di ‘saturazione del mercato del fumetto’ è molto generico. In questo caso, sì, il mercato può essere considerato saturo, appesantito, affaticato.
Ma dobbiamo tenere presente i dettagli.
Per fare un esempio: ci sono lettori che sono interessati solo al fumetto americano, e non acquistano quello italiano o giapponese o francese.
In quel caso, dunque, bisognerebbe fare il calcolo di quanti fumetti americani vengono pubblicati ogni mese in Italia, e vedere se in quel caso l’offerta supera la richiesta.
Ma anche questo ci fornirebbe un dato sbagliato: i fumetti americani non sono tutti uguali, e c’è chi legge – di nuovo, per esempio – solo quelli di supereroi, e chi solo quelli underground.
Perciò, ancora una volta, bisognerebbe andare a vedere qual è la saturazione legata a quel singolo genere/target, e se l’offerta supera la richiesta.
D’altra parte, sarebbe un calcolo non privo di falle, dato che esistono anche lettori ‘trasversali’, che leggono un po’ di tutto (che non significa ‘tutto’): un paio di comics al mese, un manga alla settimana, un fumetto italiano di tanto in tanto, eccetera…
Mettiamola così: al giorno d’oggi circolano sicuramente molti più fumetti di quanti ne circolassero nello scorso decennio, e questo ha portato a una grandissima varietà di tipologie, generi e nazionalità d’origine.
Questo è sicuramente un bene.
La varietà è sempre un bene, e difficilmente porterà al tracollo del mercato, dato che è improbabile che un appassionato di fumetti legga tutto quello che viene pubblicato.
L’importante è che ogni editore continui a portare avanti un proprio progetto, una propria linea editoriale differente da quelle già esistenti: in questo modo si otterrà un’ottimo ventaglio di proposte diversissime fra loro, che in nessun modo andranno a saturare il mercato.
L’unica vera saturazione – come ribadiamo ormai da anni – è relativa solo dal punto di vista della “conta delle unità”. In questo senso allora sì, il panorama italiano del fumetto è pieno zeppo di fumetti.
Ma sarebbe come dire che in Italia vengono pubblicati “troppi romanzi”, o “troppe guide turistiche”, o “troppi manuali di cucina” o “troppi dizionari”.
Facciamo un esempio pratico tornando ai fumetti: se oggi qualcuno iniziasse a pubblicare un fumetto umoristico dedicato alle casalinghe, quel singolo titolo non andrebbe a sovrapporsi a nessun altro, non saturerebbe nulla, dato che sarebbe l’unico nel suo genere, e potrebbe contare su un pubblico del tutto nuovo.
E’ importantissimo dunque evitare di considerare il fumetto (o addirittura il manga) come un ‘genere’: non lo è, non lo è mai stato, e non lo sarà mai.
Il fumetto è un mezzo attraverso il quale si può raccontare qualsiasi cosa e qualsiasi genere.
Dunque, l’importante è non saturare il mercato con lo stesso argomento.
Tirando le somme, in questo momento la realtà italiana è questa: più che un mercato saturo, si tratta di un mercato vasto, con molta possibilità di scelta, ma con due o tre generi che continuano a cercare l’attenzione sempre del solito tipo di lettore. Il quale (lui sì) è saturo!
3- METALROBOT: Molte case editrici puntano su generi manga precisi. A tal proposito la Ronin Manga punterà su un genere manga preciso o cercherà di essere varia il più possibile, in modo tale da accontentare i più vari gusti degli acquirenti?
Ronin Manga: Ronin Manga proseguirà nel percorso iniziato dai ‘Kappa boys’ (Andrea Baricordi, Massimiliano De Giovanni, Andrea Pietroni e Barbara Rossi) e portato avanti per vent’anni abbondanti: non ci saranno limiti all’esplorazione di generi, sottogeneri e autori; si guarderà tanto alle nuove proposte quanto ai classici; si andranno a trovare anche titoli ormai dati per ‘perduti’ facendo vere e proprie ricerche sul campo, eventualmente anche lavorando a stretto contatto con gli autori originali (come abbiamo fatto di recente con Kazushi Hagiwara).
Uno degli obiettivi principali di Ronin Manga è proprio quello di presentare la varietà, l’originalità e l’insolito. Crediamo di averne già dato prova nei primi mesi, e il pubblico pare essersene accorto e avere apprezzato.
D’altra parte, molti anni fa siamo diventati editori di manga proprio perché noi eravamo i primi a volerli leggere, ma nessuno li pubblicava considerandoli ‘invendibili’ e ‘illeggibili’ (inclusi molti di coloro che oggi li pubblicano!).
Siamo diventati prima editor e poi editori per un’esigenza nostra, in qualità di lettori: e questo è probabilmente il motivo per cui nella maggior parte dei casi siamo in linea con i desideri del pubblico. Ne facciamo parte. Direi che è il modo migliore per accontentare i gusti degli acquirenti.
4- METALROBOT: La Ronin Manga ha già pubblicato “Giant Robot: il Giorno in cui la Terra Bruciò” del mangaka Mitsuteru Yokoyama.
In futuro è nei Vostri progetti la pubblicazione di altri titoli di questo mangaka, ad esempio “Tetsujin 28”?
Ronin Manga: Da sempre siamo molto interessati ai classici di qualsiasi genere, non solo quelli di Yokoyama o dei manga ‘robotici’. Se ne avremo la possibilità, e se Giant Robot: Il giorno in cui la Terra bruciò continuerà ad avere il riscontro ottenuto durante il lancio, ci saranno diverse sorprese in questo campo.
Comunque sia, nel frattempo non siamo rimasti propriamente a guardare, e in questo preciso momento stiamo già trattando i diritti del manga originale di una serie robotica divenuta nota in Italia negli anni Ottanta; il fatto curioso è che di questo manga quasi nessuno conosceva l’esistenza, nel nostro Paese conosceva l’esistenza, perché l’autore – un vero veterano della SF nipponica a fumetti – semplicemente non è mai stato pubblicato.
Ma avremo un’altra ‘grande’ sorpresa robotica legata agli anni Ottanta, e questa volta non proverrà dal Giappone. Non direttamente, almeno. Chiunque sia stato adolescente più di vent’anni fa verrà investito da uno tsunami di nostalgia, così come è avvenuto per noi che lo abbiamo ‘riscoperto’. I lettori più giovani ne avranno solo sentito parlare, ma siamo certi che il tam-tam dei ‘vecchietti’ li incuriosirà.
Tornando a parlare in generale, comunque, per ora siamo costretti a fare i misteriosi, ma presto daremo annunci ufficiali: tenete d’occhio le anteprime mensili!
5- METALROBOT: Uno dei Vostri titoli, Guin Saga: I Sette Stregoni, è legato a una serie di light novel molto famosa in Giappone. Quale sarebbe il probabile riscontro da parte del pubblico di una pubblicazione di una light novel così lunga come questa? Risulterebbe un azzardo molto rischioso? E se non si puntasse su questa serie ma su altre più brevi?
Ronin Manga: In realtà i romanzi di Guin Saga sono pubblicati in Italia dall’Editrice Nord – storica casa editrice di romanzi di fantascienza e fantasy, per cui consiglio agli appassionati di fare un salto in libreria e recuperarli.
A prescindere da questo, sicuramente una serie di romanzi composta da centinaia di volumi – per quanto ‘light’ – è un grosso impegno. E le light novel sono quasi sempre seriali. E i lettori, oggi, non amano le serie lunghe perché temono sempre di non leggerne mai la fine.
Per quanto ci riguarda, abbiamo sperimentato con successo il Guin Saga a fumetti, che ha avuto un ottimo riscontro per tutti e tre i volumi della miniserie (e il primo volume di Guin Saga: I Sette Stregoni è stata la nostra ‘hit’ di maggio).
Parallelamente abbiamo completato la pubblicazione di tutta la serie di light novel fantasy di Lodoss, che hanno goduto di vendite molto alte nella prima metà, per poi scemare verso la conclusione.
E’ in base alle nostre esperienze, dunque, che possiamo affermare che i romanzi seriali – a prescindere dalla popolarità del titolo o del personaggio – a lungo andare stancano il lettore.
Noi continueremo a pubblicare molti altri romanzi legati all’animazione nipponica, ma si tratterà quasi sempre di volumi autoconclusivi (come La Città Incantata) o di trilogie (come quella de Il Castello Errante di Howl).
Siamo comunque molto impegnati anche su libri che non siano necessariamente manga o romanzi: per esempio, saggi come Anime University che trattano in maniera umoristica “l’improbabile fisica nei cartoni animati giapponesi”, o vere e proprie ‘bibbie’ come Anime d’Acciaio, che costituisce la più completa e aggiornata guida sul modellismo robotico mai realizzata.
Dunque, in linea di massima, pubblicheremo mensilmente una decina manga, un romanzo, e un saggio/manuale di questo tipo, per non scontentare mai nessuno.
6- METALROBOT: I primi titoli targati Ronin Manga sono stati “Guin Saga: I Sette Stregoni”, “Giant Robot: il giorno in cui la Terra bruciò” e altri ancora.
In futuro ci saranno altre sorprese? Se sì, le pubblicazioni future riguarderanno autori emergenti o anche vecchi titoli inediti in Italia?
Ronin Manga: Innanzi tutto puntiamo all’inedito, sia per quanto riguarda i generi – come si diceva poco fa – sia per quanto riguarda i singoli titoli e autori.
Alcune delle nostre nuove ‘scoperte’ stanno già facendo parlare l’ambiente del fumetto, e parlo di autori come Nozomu Tamaki (Dance in the vampire bund), Kourita (Aventurier), Usamaru Furuya (51 Modi per salvarla) o Yuki Yoshihara (Una per tutti).
Ma avremo tra le nostre file anche autori già noti, ma in vesti del tutto inedite. Faccio qualche esempio fra quelli già annunciati:
Riyoko Ikeda in veste di vignettista umoristica con Lady Oscar Kids;
Kazushi Hagiwara ‘a luci rosse’ in Bastard!! Expansion;
Yuko Osada per la prima volta in veste autoriale (e a briglia sciolta, libero dalle dinamiche redazionali delle riviste nipponiche) in Tokyo Snow White Project, in un interessante excursus sui ‘nemici’ dei protagonisti di tokusatsu e sentai vari.
Inoltre stiamo per iniziare un lavoro di cesello sui classici, e il primo del 2010 sarà Poe no Ichizoku della grandissima Moto Hagio, una delle più importanti autrici della storia del manga. Non sarà una tantum, perché siamo già all’opera su altri titoli classici. Ma ne parleremo più avanti.
7- METALROBOT: Per concludere, un consiglio per chi voglia godersi questa estate cocente con un albo Ronin Manga: cosa consigliate di leggere assolutamente e da non dover lasciare sullo scaffale delle fumetterie?
Ronin Manga: Per l’ultima parte dell’estate (dato che ne abbiamo ancora un mesetto tondo tondo a disposizione), consigliamo una lettura piacevole e disimpegnata: Baron di Masayuki Taguchi, autore già noto per “Battle Royale” e “Black Jack Neo”. Chiunque si diverta a seguire le imprese di personaggi sbruffoni e un po’ tamarri, potrà godersi questa miniserie in nove volumi che prende il via come (a) il più classico dei manga d’azione stile anni Ottanta, (b) acquista tinte oscure sullo stile cinematografico degli anni Novanta, e poi (c) ribalta la situazione sottosopra come accade nei telefilm del primo decennio del Duemila. Il tutto, paradossalmente, (d) come se fosse stato ideato negli anni Settanta.
A noi sono sempre piaciute le storie difficilmente inquadrabili in un genere preciso, e questa miniserie centra l’obiettivo non solo nella storie e nei disegni, ma anche nell’atteggiamento dell’autore: se non sapessimo che si tratta proprio di Masayuki Taguchi, ci verrebbe da pensare a un clone ibrido generato da un frullato cellule cerebrali di Go Nagai e Quentin Tarantino.
Per chi volesse invece una lettura più impegnata, consigliamo sicuramente Hiroshima, nel paese dei fiori di ciliegio di Fumiyo Kono: uno di quei libri “da sbattere in faccia” (garbatamente, ci raccomandiamo) a chi dice che i manga sono solo robetta per ragazzini. Non a caso, si tratta di uno dei nostri libri più letti anche da chi normalmente non segue i manga.
- METALROBOT: Ringrazio ancora la Ronin Manga per la disponibilità ed auguro a tutto lo Staff un buon lavoro ed una buona giornata.
Ronin Manga: Grazie a voi, arri(scri)vederci a presto e, come al solito, “buona lettura”.
Kappa boys
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