Di seguito la recensione del volume 1 del manga Devilman che verrà pubblicato dalla J-Pop. La recensione è la medesima che ho pubblicato da prima sul forum Metalrobot (di cui sono un collaboratore e anche membro dello Staff).
Nato nel 1972 dalla matita / mente di Go Nagai, il manga di Devilman a dispetto degli anni “affascina” ancora nuovi lettori di manga e continua ad “affascinare” chi già l'ha letto.
La trama potrebbe contenere degli spoiler
TRAMA
Quel giorno ad Akira Fudo, un giovane timido e piagnucolone, sarebbe sembrata la sua solita “giornata tipo” se non fosse che durante una colluttazioni con un gruppo di teppisti si ritrova ad essere aiutato da un suo amico, Ryo Asuka, che non vedeva da un po’ di tempo.
Ryo interviene ad aiutare Akira con l’ausilio di un fucile da caccia modificato, proprio questa azione con la pressante sensazione di Ryo di essere sempre in pericolo seguita dalla richiesta espressa ad Akira di seguirlo presso la propria abitazione, utilizzando un auto a dispetto della giovane età, lascerà sconvolto Akira, che invece ricordava un Ryo pacato e non incline a certi comportamenti o atteggiamenti.
Durante il tragitto Akira verrà a sapere che il padre di Ryo, il professore Asuka, è deceduto in un modo non di quelli più consoni: cospargendosi di benzina e dandosi fuoco, lasciando al figlio quella che viene definita una “eredità terrificante”.
Giunti nella casa di Ryo, il già provato Akira viene a sapere che il prof. Asuka, durante una ricerca in un sito Maya è venuto in possesso di uno strano manufatto dal volto demoniaco.
Questo manufatto è strutturato di modo da essere indossato ed inviando alla mente dell’indossatore delle immagini che mostrano una Terra dominata dai suoi primi abitanti: i demoni, esseri dall’aspetto spaventoso e dai poteri sovrumani il cui vezzo era la violenza e l’ebbrezza del sangue.
Per fatalità l’Era Glaciale ha imprigionato i demoni nel ghiaccio, relegandoli al sonno, spianando il campo all’avvento dell’uomo.
Ma questa “buona sorte” sta per terminare, i demoni si stanno risvegliando pian piano dal loro sonno e vogliono rivendicare ciò che era loro: la Terra. A quel punto il genere umano sarà alla mercé e alla sete di sangue della razza demoniaca.
L’unica via di salvezza per l’umanità è che un uomo, dall’animo puro ed onesto, caratteristiche che permetteranno di riuscire a mantenere il sopravvento della parte umana su quella demoniaca, si fonda con un diavolo per poterne ricevere i poteri e riuscire a combattere la razza demoniaca ad armi pari.
A questo punto Ryo proporrà ad Akira di partecipare ad un rituale per riuscire in questo intento e creare un Devilman, un uomo-diavolo.
All’interno di una stanza di casa Asuka, che può essere aperta solo dall’esterno, vi si svolgerà il rituale a cui parteciperanno Ryo e Akira insieme ad altre persone. Qui Akira diventerà un Devilman e si ritroverà ad affrontare alcuni demoni che si sono fusi con le altre persone presenti e che sono state completamente assoggettate dalla volontà dei demoni.
Durante lo scontro verremo a scoprire che il demone entrato nel corpo di Akira si chiama Amon e che Ryo ha lasciato Akira solo a patire questa “eredità terrificante”.
Qualche tavola:
<- la seguente tavola sono due pagine unite
EDIZIONE ITALIANA
Il manga di Devilman è approdato in Italia in più edizioni e da parte di più editori, in particolare:
Granata Press (14 volumi – 1991/1993)
Dynamic Italia (3 volumi – 1996/1997)
d/Visual (5 volumi – 2004/2005)
ed ora ad opera della J-Pop in 5 volumi da Maggio 2013.
L’edizione italiana considerata in questa recensione è quella della J-Pop, che ringrazio per aver fornito un file prestampa del primo volume.
VOLUME
Sovraccoperta normal e variant cover (variant solamente per il primo volume)
Segnalibro
264 pagine, di cui 8 pagine a colori ed il restante in b/n.
Normal Cover
Variant Cover
Coste Albi
Segnalibro
TRADUZIONE/ADATTAMENTO
La traduzione/adattamento è scorrevole, forse solo in due vignette ho notato un dialogo più astruso ma forse già in originale così. Il linguaggio utilizzato si intona sicuramente ai personaggi o situazioni.
Presenti note, in caso di termini o citazioni dal Giappone, che rendono in modo chiaro l’intenzione dell’autore o il significato.
Le onomatopee non sono adattate ma presentano una traduzione vicino in carattere piccolo di modo da poter “percepire” il suono associato.
STAMPA/RILEGATURA
Purtroppo, come già indicato sopra, trattasi di un file prestampa e perciò non mi è possibile indicare un parere su questi due parametri. Ma se J-Pop manterrà lo standard delle proprie pubblicazioni sicuramente i due elementi saranno curati.
CONFRONTO TRA EDIZIONI
Di seguito un piccolo confronto tra il numero 1 dell’edizione che uscirà a cura di J-Pop e quella uscita qualche tempo fa a cura della d/Visual.
Premessa: Il confronto non vuole fare il punto su quale sia l’edizione migliore o peggiore, ma vuole solo essere una oggettiva constatazione, per quanto mi è possibile, per il lettore che possiede già l’edizione curata dalla d/Visual e vuole capire quali sono le differenze/similitudini con il presente albo curato dalla J-Pop.
L’edizione J-Pop si basa sugli albi usciti dal 2012 in Giappone a cui sono state apportate modifiche o aggiunte rispetto all’originale opera.
Sicuramente una delle prime differenze è la copertina/sovraccoperta degli albi, come di seguito potete vedere dalle immagini:
La seconda differenza balzerà sin dal primo capitolo, un prologo di 40 pagine assente nell’edizione d/visual ed apparso in Italia sulla rivista “Animania” n. 2 - Settembre 97 pubblicata dalla Dynamic Italia.
(note: chi avrà visto il prologo presente in "Animania" avrà notato che delle 40 pagine componenti questo “prologo” 8 sono in quadricromia mentre le restanti sono in bicromia. Nell’edizione proposta dalla J-Pop il “prologo” presenta le 8 pagine in quadricromia mentre le restanti in b/n).
Notata la presenza di tre pagine completamente ridisegnate o assenti nell’edizione d/Visual, in particolare:
1 pagina ex-novo, completamente ridisegnata, come potete vedere
2 pagine a conclusione dell’albo assenti nell’edizione d/Visual
L’albo edito della J-Pop presenta 19 pagine a conclusione non presenti nel primo albo edito dalla d/Visual (2 pagine sono completamente inedite ed aggiunte, mentre le altre 17 sono presenti all’inizio del secondo volume edito dalla d/Visual)
Nell'albo J-Pop, come indcato sopra, le onomatopee presentano una traduzione di fianco per "perciperne" il suono, mentre l'edizione d/Visual forse per volere dell'editore stesso o per non toccare troppo le tavole non presentava una traduzione delle onomatopee.
Per quanto riguarda le traduzioni nell'albo J-Pop è stata effettuata una nuova traduzione ed adattamento, perciò sarà differente da quella dell'edizione d/Visual.
PER CONCLUDERE
Se siete fan di Go Nagai sicuramente è un manga da leggere, mentre se siete amanti delle storie lugubri con risvolti un po’ inaspettati, dalle tavole un po’ splatter e personaggi dall’aspetto macabro con una dose di scontri, sicuramente una lettura consigliata; se invece non siete interessati a queste storie o odiate mostri e storie lugubri meglio tenersene alla lontana .
Spero di non avervi annoiato un po’, o forse troppo , e vi invito alla prossima recensione appena mi sarà possibile .
P.S. (29/04/2013) precisazioni da parte di J-Pop: L'edizione di riferimento per Devilman è quella della Kodansha del 2009 definitia: Ultimate Edition, mentrel l'edizione 2012, indicata com edizione Ricorretta, attualmente non è da considerarsi papabile per l'estero.
Inoltre le pagine in bicromia sono presentate in bianco e nero nell'edizione originale giapponese presa a riferimento e perciò quindi presentate in bianco e nero anche nell'edizione J-Pop.
Per le pagine a colori trattasi di una esclusiva J-Pop in quanto nella edizione Bunko Kodansha di riferimento sono presentate in bianco e nero.
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